La formazione a distanza (Fad) ha mutato forma e potenzialità nel corso dei decenni, diventando più inclusiva e distribuita. Alla sua diffusione ha contribuito la pandemia, anche se non va confusa con la Dad, la didattica a distanza, che è stato un surrogato alle lezioni in presenza, limitandosi a impartire un certo tipo di lezioni, all’interno di un determinato programma scolastico somministrato da un particolare istituto. La Fad ha orizzonti più ampi e un’offerta formativa potenzialmente a 360 gradi.
La Fad odierna, chiamata anche di terza generazione, sfrutta le potenzialità di internet.
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Cosa si intende per Fad, formazione a distanza
La Fad, acronimo di Formazione a Distanza, è un modello di apprendimento che fa leva sul digitale per permettere, a chi vi partecipa (i discenti), di seguire percorsi di formazione senza dovere raggiungere un’aula fisica. Meno diffusa nei cicli scolastici obbligatori, trova terreno fertile in ambito universitario, post-universitario e tra le fila della formazione aziendale orientata tanto ai collaboratori quanto a parti terze. La formazione viene erogata mediante una piattaforma sulla quale sono messi a disposizione contenuti multimediali e diversi strumenti a corredo per facilitare l’interazione tra docenti e studenti i quali, come vedremo, potrebbero non essere collegati simultaneamente.
La prima generazione di Fad, nata nel diciannovesimo secolo in Inghilterra, sfruttava la distribuzione postale per recapitare a casa dei discenti il materiale didattico. Nel corso del XX secolo, orientata soprattutto a un pubblico giovane, la formazione a distanza ha sposato un modello ibrido basato su radio, tv e a volte anche telefono. L’avvento del Vhs ha contribuito alla creazione di contenuti didattici a distanza ma, per somministrare esami e verifiche ai discenti, l’unico metodo possibile era ancora la distribuzione postale. La terza generazione, quella che sfrutta il digitale, ha una pubertà e un’età adulta. La pubertà, ovvero la fase offline, ha permesso di sfruttare floppy disk e cd-rom multimediali per somministrare programmi di insegnamento a distanza. La fase adulta, quella attuale, è online e sfrutta le potenzialità del web e di internet per raggiungere platee più ampie, anche in tempo reale.
Che cos’è l’e-learning
In italiano viene tradotto con apprendimento in linea ma anche con teledidattica ed è l’uso di internet e della multimedialità per facilitare e migliorare l’apprendimento, contando anche su scambi e collaborazioni a distanza.
L’e-learning permette che alla formazione prendano parte persone e servizi, come il tutor, la comunità formata dai discenti ed elementi interattivi e multimediali mediante i quali approfondire i temi trattati. Inoltre, consente forme di blended learning, percorsi formativi definiti ibridi che consentono di affiancare online e offline, miscelare quindi le potenzialità del digitale con l’insegnamento in presenza, somministrato anche sotto forma di seminari o lezioni frontali.
Cos’è la Fad sincrona
L’aggettivo sincrona fa riferimento a eventi differenti che avvengono nello stesso frangente. Ne emerge che, nonostante la Fad preveda che i discenti e i docenti siano ognuno in luoghi diversi, questi si collegano nel medesimo tempo, potendo così interagire tra di loro in tempo reale.
I tipi di Fad sincrona sono sostanzialmente due, webinar e aule virtuali. Il webinar – parola che deriva dai termini inglesi “web” e “seminar” – è un seminario online, una sessione a cui partecipano contemporaneamente più persone mediante connessione remota. Al pari di un seminario canonico, si tratta di una sessione formativa di tipo “uno a molti”.
L’aula virtuale è la trasposizione online dell’aula fisica, strumento migliore del webinar per favorire l’interazione tra discenti e tra questi e il docente anche perché, almeno nella sua utilità primigenia e a differenza dei webinar, ha accesso all’aula virtuale un numero limitato di partecipanti, ossia coloro i quali si sono iscritti a quel determinato corso. Si tratta di una modalità di insegnamento “molto a molti”.
Cos’è la Fad asincrona
Il discente ha accesso al materiale didattico secondo le proprie disponibilità di tempo, gli eventi che hanno luogo in una fascia oraria sono per principio assenti. Ciò permette a chi partecipa di seguire i percorsi formativi, secondo i propri ritmi e le proprie capacità di apprendimento. Si tratta di una forma di insegnamento tipicamente “uno a uno” perché il discente può formulare domande o richieste al docente o al tutor e questo – seppure non in tempo reale – gli fornirà risposte.
Alcune piattaforme prevedono la creazione di gruppi o comunità, spazi che permettono lo scambio, le discussioni e le interazioni tra discenti. Anche se avvengono al di fuori dei canoni del tempo reale, questo interagire può essere accomunato all’insegnamento “molti a molti”.
Cos’è un Learning Management System o LMS
Un Learning management system (Lms) è una piattaforma idonea alla progettazione, all’attuazione, alla gestione e alla distribuzione di percorsi di formazione. Le sue peculiarità sono:
- Learning: una piattaforma Lms permette di riunire corsi digitali corredati di materiale utile alla formazione come, per esempio, video, audio, allegati e form (anche a scelta multipla)
- Management: permette la gestione dei corsi, di chi li impartisce e dei discenti. Non si tratta soltanto di un accentratore di file, una piattaforma Lms è pensata per organizzare i contenuti a seconda dei corsi creati, dandovi accesso a una platea di utenti autorizzati a seguirli
- System: poiché informatizzata, una piattaforma Lms permette la diffusione dei corsi e dei materiali formativi ai discenti, a prescindere dal luogo in cui questi sono e dagli orari in cui intendono collegarsi alla piattaforma.
Nel contempo, una piattaforma Lms è anche in grado di automatizzare diversi compiti normalmente demandati all’uomo, come per esempio l’elenco di chi ha frequentato una lezione, la correzione automatica dei test eventualmente somministrati e l’elaborazione di report e statistiche.
Quali sono i sistemi di e-learning
Le piattaforme sono centinaia, occorre comprendere quali sono le caratteristiche che queste devono avere per essere definite a pieno titolo sistemi di e-learning:
- Uso di internet e quindi accessibili da dispositivi fissi e mobili
- Indipendenza dalla presenza fisica e dagli orari durante i quali le persone usufruiscono della formazione
- Ricorso alla multimedialità e all’interattività con il materiale didattico, con i docenti, i tutor e con gli altri discenti
- Incentivazione della collaborazione e della socializzazione tra i partecipanti ai percorsi formativi
- Controllo dell’istruzione mediante sistemi di autovalutazione o di valutazione.
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Quale piattaforma LMS scegliere
Per scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze, rimandiamo a questo articolo.
FAD e didattica online: la metodologia
Secondo l’Università di Bologna il modello metodologico per la didattica online prende spunto da quello in presenza, facendo però leva sugli strumenti messi a disposizione dalla rete.
L’insegnamento passivo (guarda / ascolta) lascia spazio a quello attivo (fai / comunica / condividi) ma, alla base, ci sono sempre le attività dell’aula tradizionale, con schedulazione dei corsi, syllabus, osservazione dei docenti o dei tutor, assegnazione dei lavori e le relative discussioni, potenziate dagli strumenti di interazione digitali, tra i quali lavagne condivise, chat, forum ed email.
Anche le esercitazioni godono dei vantaggi del digitale, potendo creare simulazioni, esercizi interattivi e facendo ricorso a elementi multimediali e a link esterni.
La metodologia prevede che lo studente sia sempre al centro e che possa avvalersi di:
- Interazione con i corsi
- Interazione con i docenti
- Interazione con altri studenti
Viene quindi meno il rapporto “uno a uno” tra studente e docente, lasciando maggiore spazio alla comunicazione e alla condivisione dei risultati e delle esperienze formative vissute.
La metodologia sposa in parte quella dell’insegnamento capovolto, detto Flipped classroom, incentrato sulla possibilità che la persona apprenda a distanza, mediante contenuti multimediali e testi proposti dai docenti o dai tutor.
L’insegnamento capovolto si snoda attraverso tre fasi:
- Tenere desto l’interesse dei discenti, stimolando curiosità e voglia di imparare affinché affrontino i problemi sottopostigli e trovino soluzioni
- La seconda fase prevede il coinvolgimento dei discenti, chiamati a mettere in atto soluzioni, formulando anche domande appropriate al contesto ed esercitando la capacità di formulare ipotesi attendibili e verificarle, puntando anche sul gioco di squadra
- Infine, avviene una rielaborazione collettiva di quanto appreso, moderata dai tutor che cercano anche di coinvolgere tutti i discenti. L’obiettivo di questa terza fase è quello di chiarire e consolidare quanto appreso.
LMS per la FAD: come progettare i corsi, le lezioni e gli item
La progettazione parte dal macro e tende poi al dettaglio, ciò perché una visione più ampia del progetto formativo permette di creare una mappa globale degli obiettivi didattici che verrà poi suddivisa a seconda dei contenuti specifici da erogare.
Le lezioni vanno concepite tenendo conto delle attività che possono essere ragionevolmente svolte nel lasso di tempo a disposizione, somministrate al fine di raggiungere gli obiettivi didattici. Questo vuole dire che i contenuti vanno sviluppati tenendo conto della durata delle lezioni e non dei contenuti stessi, che possono diventare più corposi proprio in virtù della multimedialità e dell’integrazione con risorse esterne di diverso tipo.
Per raggiungere un livello di progettazione delle singole lezioni, dopo avere creato moduli che coprano l’intera esigenza formativa, occorre che il creatore dei corsi o il docente lavorino per definire:
- Titolo del corso
- Introduzione e contesto
- Obiettivi generali e obiettivi specifici
- Articolazione dei contenuti di ogni singola unità didattica e cronoprogramma.
Tutto ciò, ovviamente, tenendo conto della platea a cui si fa riferimento.
Sempre in fase di progettazione occorre scegliere il materiale didattico da rendere disponibile e le attività con le quali arricchire le lezioni o i corsi, facendo leva sul digitale:
- Glossari
- Chat
- Forum
- Sondaggi
- Wiki
Si possono prevedere anche spazi da dedicare ai feedback affinché i docenti possano raccogliere eventuali criticità riscontrate dai discenti, e questo vale tanto per la formazione scolastica quanto per quella specialistica o aziendale.
LMS per la FAD: quali strumenti deve includere
Le piattaforme, pure offrendo servizi simili tra loro, tendono a enfatizzare aspetti diversi delle potenzialità digitali: alcune prediligono la multimedialità, altre la modularità dei corsi e altre ancora lo scambio di informazioni sincrono o asincrono tra i partecipanti.
Tutte devono però tenere fede a requisiti essenziali a identificare come tale un Lms, ovvero:
- Sistema di verifica dell’identità del discente
- Monitoraggio degli accessi dei discenti e delle loro attività (log e report)
- Sistema di verifica dell’apprendimento (test)
- Ambiente di comunicazione tra discenti e tra questi e i tutor
- Questionario per la valutazione del corso
Il rilascio di un attestato di partecipazione, benché gradito, è spesso demandato a chi organizza la formazione, così come è gradito – ai fini statistici – il rilascio di un file esportabile che contenga tutti i dati relativi ai corsi e ai partecipanti, al fine di creare report e statistiche.
Va da sé che le piattaforme devono essere adeguate dal profilo hardware e software per permettere l’erogazione fluida e continuativa della formazione, garantendo anche la sicurezza dei dati e la privacy dei partecipanti.
LMS per la formazione a distanza: il monitoraggio del discente
La Fad non si pone soltanto obiettivi di apprendimento fine a sé stesso ma anche di apprendimento attraverso l’interazione con gli altri.
Monitorare le attività di chi frequenta la formazione a distanza è fondamentale, i possibili metodi sono:
- Il numero di accessi alla piattaforma
- Il numero di accessi ai singoli corsi
- Il numero di accessi ai forum
- Il numero di messaggi o commenti inviati mediante forum, chat o email
La verifica dell’apprendimento in quanto tale va effettuata con test a scelta multipla.
LMS per la formazione a distanza: il ruolo del tutor
Il tutor è un professionista in grado di gestire i processi di formazione a distanza e di allineare l’insegnamento frontale alle tecnologie digitali.
Oltre ad accompagnare i gruppi di apprendimento fornendo loro chiarimenti o materiale supplementare per rispondere a necessità di approfondimento, è punto di collegamento tra discenti e docenti.
Non gli spettano soltanto compiti relativi alle ambientazioni e agli stimoli da trasmettere durante i percorsi di formazione a distanza, assume un ruolo cruciale nelle fasi due e tre discusse sopra, parlando delle Flipped classroom. Nella seconda fase è chiamato ad affiancare il docente nell’assistere i discenti nelle loro esigenze mentre, nella terza fase, facilita la formalizzazione dei contenuti delle lezioni affinché i partecipanti possano farli definitivamente propri.
Quella del tutor è una figura ad alta professionalità, trasversalmente competente e di primaria importanza, gioca infatti un ruolo fondamentale nella formazione continua. Il suo ruolo è diverso da quello del docente ma non è del tutto avulso dalla necessità di affiancarlo.
LMS per la FAD: il ruolo del Forum
L’interazione tra discenti, tutor e docenti, è una delle peculiarità che distinguono e classificano la formazione a distanza. I canali di comunicazione possono essere diversi, tant’è che molte piattaforme consentono l’uso di sistemi di chat e videoconferenza e interni.
Il forum ha però un afflato maggiore, perché capace di toccare in modo asincrono e per argomenti ogni tema trattato durante il ciclo formativo, al contrario di una chat o di uno scambio di email che possono diventare molto caotici e dispersivi con il passare del tempo, il forum cristallizza tutti gli scambi di informazioni, documenti e dibattiti avvenuti.
Inoltre, i forum consentono una collaborazione attiva orientata, per esempio, alla redazione comune di un testo finale. Simili possibilità non sono conferite – o sono conferite con maggiore difficoltà – da altri strumenti di comunicazione.
Articolo originariamente pubblicato il 23 Dic 2022