La tecnologia blockchain è un’innovazione che, nel procurement, rivoluziona il modo in cui vengono gestiti gli acquisti e le forniture, e il cui ambito di utilizzo risulta differente a seconda che si consideri il settore del procurement pubblico rispetto a quello privato. Vediamo la situazione.
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Cos’è la tecnologia blockchain nel procurement
A livello tecnico si tratta di un registro digitale distribuito e immutabile, che permette di tracciare ogni transazione in modo sicuro e trasparente. Grazie a questa tecnologia, le aziende possono garantire l’autenticità dei dati, ridurre le frodi e migliorare la trasparenza nelle catene di approvvigionamento. La blockchain favorisce la collaborazione tra i diversi attori coinvolti, garantendo una maggiore affidabilità delle informazioni condivise. Questa tecnologia è particolarmente utile in settori complessi e globalizzati dove la tracciabilità e la sicurezza sono fondamentali come nel caso delle supply chain. Con l’adozione della Blockchain, il procurement diventa più efficiente, sicuro e trasparente.
Definizione e principi fondamentali della blockchain
La blockchain è un sistema di registrazione e condivisione di informazioni digitali, distribuito e decentralizzato, che consente di creare un registro immutabile e sicuro di transazioni o dati. È composta da una sequenza di blocchi collegati tra loro mediante funzioni crittografiche, formando una catena digitale che garantisce integrità e trasparenza delle informazioni.
I principi fondamentali della Blockchain sono:
- Decentralizzazione: la blockchain opera senza un’autorità centrale, distribuendo il suo registro tra tutti i partecipanti (nodi) della rete, riducendo il rischio di censura o frodi.
- Immutabilità: Una volta registrata, una transazione non può essere modificata o cancellata, garantendo integrità e affidabilità dei dati.
- Trasparenza: le transazioni sono visibili a tutti i partecipanti della rete, favorendo la fiducia e la verifica indipendente.
- Sicurezza: la blockchain Utilizza tecniche crittografiche avanzate (come hash e firme digitali) per proteggere i dati e assicurare l’autenticità delle transazioni.
- Consensus (Concordanza): la validità delle nuove transazioni viene verificata attraverso algoritmi di consenso come Proof of Work o Proof of Stake, che garantiscono che tutte le parti siano d’accordo sullo stato del registro.
- Pseudonimato: gli utenti sono rappresentati da chiavi pubbliche, mantenendo un livello di privacy pur consentendo tracciamenti e verifiche.
Questi principi rendono la blockchain uno strumento potente per applicazioni come criptovalute, contratti intelligenti, supply chain, e molte altre aree che richiedono sicurezza, trasparenza e integrità dei dati.
Vantaggi della blockchain nell’approvvigionamento
L’utilizzo di questa tecnologia offre numerosi vantaggi nell’ambito dell’approvvigionamento:
- Trasparenza: la blockchain permette di registrare tutte le transazioni in modo immutabile e accessibile a tutte le parti coinvolte, facilitando la tracciabilità dei prodotti dall’origine fino al consumatore; tutte le parti coinvolte possono accedere alle informazioni registrate sulla blockchain, garantendo una visibilità completa e in tempo reale delle transazioni e dello stato dei beni.
- Tracciabilità: ogni bene può essere accompagnato da un record digitale che ne documenta il percorso, dalla produzione alla consegna, rendendo possibile risalire a ogni passaggio e verificare l’autenticità e l’origine.
- Maggiore sicurezza: la natura decentralizzata e criptografata della blockchain rende difficile la manomissione dei dati, aumentando la sicurezza delle informazioni condivise tra fornitori, distributori e clienti.
- Efficienza e riduzione dei costi: automatizzando i processi tramite smart contract, la blockchain può ridurre i tempi e i costi associati alle verifiche manuali, alle transazioni e alla gestione della documentazione.
- Migliore collaborazione: la condivisione di dati in tempo reale tra tutte le parti favorisce una collaborazione più efficace e una gestione più snella della supply chain.
- Riduzione dei rischi e delle frodi: la trasparenza e la tracciabilità migliorano la capacità di individuare e risolvere rapidamente eventuali problemi o frodi lungo la catena di approvvigionamento.
- Conformità normativa: La registrazione immutabile delle transazioni aiuta le aziende a rispettare normative e standard di settore, facilitando audit e verifiche.
Efficienza nei processi di verifica e auditing
La blockchain rappresenta quindi una tecnologia strategica per ottimizzare e rendere più affidabile il processo di approvvigionamento, contribuendo a un sistema più trasparente, sicuro ed efficiente.
Implementazione della blockchain nel procurement
Implementare la blockchain richiede un’attenta analisi dei processi e una strategia mirata, ma le potenzialità per risparmiare costi e aumentare l’efficienza sono considerevoli.
Basti pensare all’ottimizzazione delle tempistiche legate all’adozione di smart contracts, contratti intelligenti che automatizzano le condizioni di acquisto, pagamento e consegna, e ai vantaggi connessi alla possibilità di tracciare l’intera filiera, garantendo autenticità e conformità e assicurando la verifica di identità e credenziali di tutti gli operatori registrati.
Un esempio pratico
Di seguito un esempio di possibile transazione su blockchain nel procurement:
- Richiesta di acquisto: un reparto interno crea una richiesta di acquisto, che viene registrata sulla blockchain.
- Selezione del fornitore: i fornitori verificati vengono invitati a presentare offerte, che vengono anch’esse registrate.
- Contrattualizzazione tramite smart contract: la selezione avviene tramite smart contract, che definisce termini e condizioni.
- Esecuzione dell’ordine: il fornitore consegna i beni/servizi, confermando tramite la blockchain.
- Pagamento automatico: lo smart contract verifica la consegna e rilascia il pagamento automaticamente.
- Monitoraggio e audit: tutti i passaggi sono tracciati e disponibili per eventuali audit.
Sfide e considerazioni per l’adozione della blockchain
Chiaramente l’adozione di tale strumento prevede una serie di aspetti da monitorare e valutare con attenzione, tra cui:
Complessità tecnica e integrazione
La blockchain è una tecnologia complessa che richiede competenze specializzate per sviluppo, gestione e integrazione nei sistemi esistenti. Integrare la blockchain con infrastrutture legacy può essere complicato e richiedere significativi sforzi tecnici.
Costi di implementazione e mantenimento
Lo sviluppo, la scalabilità e la manutenzione di soluzioni blockchain possono comportare costi elevati, specialmente per le imprese di piccole e medie dimensioni.
Scalabilità e prestazioni
Molte blockchain, in particolare le pubbliche come Bitcoin ed Ethereum, affrontano problemi di scalabilità e performance, limitando il numero di transazioni che possono essere elaborate al secondo.
Regolamentazione e legalità
La mancanza di un quadro normativo chiaro e uniforme può ostacolare l’adozione, creando incertezze legali riguardo a proprietà, privacy, responsabilità e compliance.
Sicurezza e vulnerabilità
Sebbene la blockchain sia considerata sicura, alcune vulnerabilità legate a smart contract, attacchi o errori di implementazione possono mettere a rischio i dati e le transazioni.
Privacy e protezione dei dati
La natura immutabile della blockchain può entrare in conflitto con normative sulla privacy come il GDPR, specialmente per quanto riguarda la possibilità di modificare o cancellare dati personali.
Resistenza al cambiamento e cultura organizzativa
L’introduzione di blockchain può incontrare resistenze interne, specialmente in aziende con processi consolidati, richiedendo un cambiamento culturale e di mindset.
Nello specifico, occorre tenere in considerazione una serie di profili pratici:
- Integrazione con sistemi esistenti: molto importante integrare la blockchain con i sistemi ERP e altri strumenti di gestione come il CRM.
- Scelta della piattaforma blockchain: valutare tra blockchain pubbliche (come Ethereum) o private (come Hyperledger Fabric) in base alle esigenze di sicurezza e privacy.
- Gestione delle parti coinvolte: coinvolgere fornitori, partner logistici e altre parti interessate per garantire l’adozione e l’interoperabilità.
- Normative e privacy: considerare aspetti legali, di privacy e di compliance, soprattutto per i dati sensibili.
- Formazione e change management: è molto importante adottare percorsi di formazione per valorizzare il personale e le parti coinvolte ed educarli sui benefici e sull’uso della tecnologia.
Come l’AI sta trasformando il procurement
L’intelligenza artificiale interferisce con il settore del procurement rendendo i processi più efficienti, precisi e strategici. Ecco alcune delle principali trasformazioni:
- Automazione delle attività ripetitive: l’AI permette di automatizzare compiti routinari come la gestione degli ordini, la verifica delle fatture e il monitoraggio delle scorte, riducendo errori e liberando risorse umane per attività a maggior valore aggiunto.
- Analisi predittiva: utilizzando algoritmi avanzati, l’AI può prevedere domanda e offerta, anticipare rischi di supply chain, e ottimizzare le scorte, contribuendo a decisioni più informate e tempestive.
- Selezione e valutazione dei fornitori: l’AI analizza grandi quantità di dati sui fornitori, come performance passate, reputazione e stabilità finanziaria, facilitando la scelta dei partner più affidabili e competitivi.
- Negoziazioni e contrattualistica: i sistemi di AI possono suggerire strategie di negoziazione, analizzare contratti per identificare rischi o opportunità, e automatizzare la creazione di documenti standardizzati.
- Personalizzazione e ottimizzazione delle offerte: l’AI può analizzare le esigenze specifiche di un’azienda per proporre offerte su misura, migliorando il rapporto qualità-prezzo e la soddisfazione del cliente interno.
- Monitoraggio delle performance e gestione dei rischi: strumenti di AI monitorano costantemente la supply chain, individuando potenziali interruzioni o anomalie, permettendo interventi proattivi.
- Miglioramento della collaborazione: chatbot e assistenti virtuali facilitano la comunicazione tra team e fornitori, rendendo il processo di procurement più fluido e trasparente.
In sintesi, l’AI sta rendendo il procurement più strategico, basato su dati e più agile, consentendo alle aziende di ottenere vantaggi competitivi attraverso decisioni più rapide e accurate.
Strumenti di AI per la previsione e l’analisi dei dati nel procurement
Gli strumenti di intelligenza artificiale (AI) offrono soluzioni avanzate per la previsione e l’analisi dei dati. Ecco alcuni degli strumenti e delle tecnologie più rilevanti in questo ambito:
- Machine Learning (ML): il machine learning viene utilizzato per prevedere domanda, prezzi dei fornitori, tempi di consegna e rischi di supply chain. Ad esempio, modelli di regressione e reti neurali aiutano a stimare variazioni future dei costi o dei volumi di acquisto.
- Il Natural Language Processing (NLP) permette di analizzare documenti, contratti, email e comunicazioni con i fornitori per estrarre informazioni chiave, identificare rischi e valutare la qualità delle fonti.
- RPA (Robotic Process Automation) con AI: una soluzione RPA automatizza attività ripetitive come la gestione degli ordini, la verifica delle fatture e la raccolta dati, migliorando efficienza e riducendo errori.
- Sistemi di raccomandazione e ottimizzazione: suggeriscono fornitori, contratti e strategie di acquisto ottimali basati su analisi storiche e predittive.
- Data Visualization e Dashboard avanzate: permettono di monitorare KPI, tendenze di mercato e rischi in modo intuitivo e in tempo reale.
- Big Data Analytics: gestiscono e analizzano grandi volumi di dati strutturati e non strutturati provenienti da fonti diverse, migliorando la comprensione del mercato e delle dinamiche di fornitura.
Insomma, i vantaggi dell’uso di strumenti AI nel procurement sono:
- Previsioni più accurate e tempestive.
- Maggiore efficienza operativa.
- Riduzione dei rischi e dei costi.
- Decisioni basate su dati approfonditi e real-time.
L’importanza dei Big Data nella catena di fornitura su blockchain
L’integrazione dei Big Data nella gestione della catena di fornitura basata su blockchain rappresenta un avanzamento strategico fondamentale per migliorare trasparenza, efficienza e resilienza dei processi logistici. I Big Data permettono di raccogliere e analizzare enormi volumi di informazioni provenienti da sensori e dispositivi IoT, sistemi ERP e altre fonti. Quando questi dati vengono integrati in una piattaforma blockchain, si crea un registro immutabile e trasparente di ogni fase del processo, migliorando la tracciabilità di prodotti, materie prime e componenti lungo tutta la filiera.
L’analisi dei Big Data consente inoltre di identificare pattern, inefficienze e opportunità di miglioramento. In combinazione con la blockchain, queste informazioni possono essere condivise in modo sicuro tra tutti gli attori della catena di fornitura, facilitando decisioni più rapide e ottimizzate.
L’analisi predittiva basata sui Big Data aiuta a prevedere eventuali interruzioni, ritardi o problemi di qualità. La blockchain garantisce l’integrità di queste previsioni e delle azioni correttive, favorendo una risposta tempestiva e coordinata. La natura decentralizzata e immutabile della blockchain, combinata con la capacità dei Big Data di fornire informazioni dettagliate e accurate, aumenta la sicurezza dei dati e riduce il rischio di frodi o manipolazioni.
L’analisi dei Big Data aiuta anche a garantire il rispetto delle normative internazionali e locali, mentre la blockchain traccia ogni operazione, facilitando audit e controlli. Dunque, l’uso sinergico di Big Data e blockchain nella gestione della catena di fornitura permette alle aziende di diventare più agili, trasparenti e resilienti, ottimizzando le operazioni e migliorando la fiducia tra tutti gli attori coinvolti.
Sicurezza informatica negli acquisti online
La sicurezza informatica negli acquisti online per il procurement è un aspetto fondamentale per garantire l’integrità delle transazioni, proteggere i dati sensibili e prevenire frodi o attacchi informatici.
Scegliere piattaforme di procurement affidabili che adottano protocolli di sicurezza avanzati, come HTTPS, crittografia dei dati e autenticazione a più fattori rappresenta un fattore di sicurezza, così come implementare sistemi di login sicuri e controlli di accesso rigorosi per limitare l’accesso ai dati sensibili solo a personale autorizzato. Importante anche proteggere tutte le comunicazioni e i dati trasmessi con crittografia robusta per prevenire intercettazioni e manipolazioni.
Inoltre, creare copie di backup regolari e predisporre piani di emergenza per rispondere efficacemente a eventuali incidenti di sicurezza è una buona strategia.
Investire in sicurezza informatica nel procurement online non solo protegge l’azienda da potenziali perdite finanziarie e danni reputazionali, ma favorisce anche un processo di acquisto più affidabile e trasparente.
Procurement e blockchain, cosa dice la legge
Tutti gli elementi fin qui illustrati dimostrano i vantaggi che la tecnologia blockchain può apportare al mondo del procurement, con un grado di sensibilità verso di essi che peraltro varia fortemente se, come si diceva in apertura, si considera il tema dalla prospettiva di un acquirente pubblico o di un privato.
Nel primo caso, al di là dell’acquisto di alcuni beni e prodotti specifici, l’impatto al momento è senza dubbio più limitato, considerato il quadro legislativo che regola in modo vincolante tale settore: il Codice dei contratti pubblici, infatti, considera detta tecnologia solo per quel che riguarda le garanzie richieste per presentare offerte nelle gare e per la sottoscrizione dei relativi contratti.
Il comma 3 dell’articolo 106 del d.lgs. n.36/2023 prevede che le garanzie fideiussorie debbano essere verificabili telematicamente presso l’emittente ovvero gestite in tutte le fasi mediante ricorso a piattaforme operanti con tecnologie basate su registri distribuiti ai sensi dell’articolo 8-ter, comma 1, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12, o su registri elettronici qualificati ai sensi del Regolamento (UE) n. 910/2014.
Altre ipotesi di utilizzo potrebbero riguardare, ad esempio, l’ambito delle attestazioni e delle certificazioni da produrre per concorrere, ad esempio le attestazioni rilasciate dalle Società Organismo di Attestazione, c.d. SOA, per la partecipazione alle gare e l’esecuzione di contratti pubblici di lavori; ciò nell’ottica di garantire soprattutto la veridicità ed il controllo degli elementi di qualificazione degli operatori economici che ne costituiscono il presupposto.
Su di esse peraltro, mancano, al momento, opportune opzioni legislative.
Il futuro della blockchain nel procurement
Nel campo del procurement privato, ovvero in quello destinato comunque ad operare con regole civilistiche, lo spazio per scelte autonome che valorizzino opzioni avanzate è, viceversa, più ampio, contesto che comunque riguarda anche la gestione della catena dei fornitori e dei sub contraenti in genere, a valle di commesse pubbliche.
La sicurezza crittografica e la natura decentralizzata della Blockchain minimizzano i rischi di manipolazione, contraffazione o frode nelle transazioni ciò che per esempio avrebbe grande rilevo nella gestione di alcuni specifici processi, rilevanti anche per il miglior funzionamento dei cosiddetti modelli 231, volti ad evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle commesse pubbliche.
Riferendoci, viceversa, all’utilizzo dell’IA, a parte la riconosciuta possibilità di contestare in giudizio i presupposti delle decisioni algoritmiche, questa potrebbe essere largamente utilizzata in fase di esecuzione per la gestione delle non conformità e dell’intero processo realizzativo comunque in base a scelte ed opzioni puramente privatistiche.