identità digitali

SPID per le imprese: nuove raccomandazioni e azioni per ripartire

Definire urgentemente una convenzione per soggetti aggregatori privati, come nel pubblico e introdurre nel piano di azione del secondo tavolo di lavoro del comitato guida SPID la promozione di SPID verso le imprese. Sono le due nuove raccomandazioni di ClubTI4Spid per spingere il mercato dei servizi Spid per le imprese

Pubblicato il 19 Mag 2020

Luca Bertoletti

Club TI Milano

Ornella Fouillouze

Vice Presidente Club TI Milano e coordinatore gruppo sanità

Gianfranco Gauzolino

Club TI Milano

Gianluca Marcellino

Alliance e partner manager

spid

Il 2 aprile 2020 si è tenuto un comitato guida SPID atteso da mesi, che ha finalmente fatto ripartire con attività e sviluppi l’intero ecosistema SPID: AgID, Service Provider privati e pubblici, e soprattutto Identity Provider (IdP).

Il lavoro di realizzazione concreta dei nuovi servizi finalmente definiti tra fine 2019 e inizio 2020 era fermo almeno da dicembre, in attesa delle riforme più volte annunciate. Possiamo ringraziare per questo sia la decisione del ministro dell’innovazione, sia la pressione positiva dell’emergenza: la crescita delle richieste di nuovi profili con riconoscimento a distanza, e dell’uso quotidiano.

Subito prima della riunione del comitato, Club TI Milano con il suo gruppo di lavoro allargato #ClubTI4SPID aveva proposto le prime due raccomandazioni su SPID nell’interesse delle imprese.
AgID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ANORC, Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano e cinque IdP le avevano accolte con favore, confermandone il valore anche per i cittadini e le pubbliche amministrazioni.

Secondo la nostra ricostruzione, basata sui contributi di numerosi partecipanti all’incontro, il comitato guida:

  • ha confermato il modello di governo ed economico attuale, e l’urgenza principale: rendere SPID ancor più facilmente disponibile ai cittadini e alle amministrazioni, che ne hanno sempre più bisogno per le limitazioni di movimento attuali e prevedibili per il futuro
  • ha avviato immediatamente tre tavoli di lavoro:
    • procedure semplificate per il rilascio di nuovi profili SPID da remoto
    • comunicazione su SPID per i cittadini
    • comunicazione su SPID per la pubblica amministrazione – in particolare per incoraggiare allo switch off e all’uso crescente di SPID e CIE, rispetto ai precedenti PIN proprietari che molte delle pubbliche amministrazioni più grandi avevano introdotto e ancora usano.

In risposta a questi sviluppi, richiesti con forza dagli IdP stessi, molti di loro hanno confermato che realizzeranno almeno uno dei nuovi servizi SPID, firma con SPID e profili per uso professionale, appena gestita l’ondata attuale di richieste di nuovi profili, e hanno accettato di partecipare attivamente ai tre tavoli.

Si riparte, insomma, sotto la spinta degli eventi e dei cittadini che continuano a votare col dito, adottando SPID al ritmo di più di 200 mila al mese, doppio di quello dell’anno scorso e ancora crescente nei mesi di aprile e maggio.

La chiave per un vero mercato di servizi SPID per le imprese

Nel frattempo, il nostro lavoro con AgID, alcuni IdP e service provider privati ha identificato uno strumento che promette di realizzare facilmente quello che già a settembre avevamo chiesto per svegliare la bella addormentata di SPID. Per adottare SPID, le imprese hanno bisogno soprattutto di due cose:

  • servizi di livello business, come la fatturazione o il supporto tecnico, in forme differenziate a seconda delle esigenze e delle dimensioni di ciascuna
  • un mercato regolato aperto nel quale poter contrattare servizi SPID come oggi ogni impresa acquista servizi, digitali e fisici: scegliendo quello di cui ha più bisogno, combinando servizi affini, confrontando e mettendo in concorrenza fornitori diversi e poi firmando il contratto migliore possibile con uno solo.
    (Sembra ovvio? Eppure oggi un’impresa che vuole usare SPID, diventando service provider privato, deve sottoscrivere una convenzione con il regolatore stesso, per poi gestire separatamente tutti e nove gli IdP fornitori, e tutto a un prezzo unico non negoziabile concordato tra loro dai soli fornitori, valido per tutte le imprese! Il nostro studio sui service provider privati di due mesi fa conferma che ancora oggi è questa una delle barriere principali all’adozione di SPID anche per imprese grandi e ben digitalizzate).

Soggetti aggregatori anche per le imprese

Le pubbliche amministrazioni hanno già oggi uno strumento organizzativo che permette loro di soddisfare esigenze equivalenti: i soggetti aggregatori. Questi soggetti sono grandi amministrazioni pubbliche (o centrali di servizi informatici per queste amministrazioni) che assistono altre amministrazioni più piccole, meno interessate a sviluppare capacità digitali autonome, a integrare con SPID i propri servizi digitali, e soprattutto a gestirli. Spesso infatti per un’organizzazione piccola, magari desiderosa di offrire in forma digitale i propri servizi ai cittadini, ha poco senso realizzare in proprio tutto il necessario, per esempio il supporto tecnico ai cittadini nell’accesso ai servizi con SPID. Il caso più comune in Italia è quello di un’amministrazione regionale che svolge questo ruolo per le altre amministrazioni della regione.

Per le imprese, ad esempio proprio le più piccole e le più grandi, valgono esigenze simili:

  • una piccola o piccolissima impresa che non vuole avere capacità digitali autonome può rivolgersi a un’impresa più grande che già accede a SPID e offre servizi digitali di vario genere anche per accedere a SPID.
  • Un’impresa anche molto grande e comunque digitalmente sviluppata, che potrebbe benissimo diventare service provider privato per conto proprio ma ha priorità diverse e preferisce affidarsi a fornitori esterni per certi aspetti della propria infrastruttura digitale, può negoziare con un altro service provider SPID di ottenere tramite questo l’accesso a SPID, magari in combinazione con altri servizi digitali, sicuramente a un prezzo liberamente negoziato tra i due imprenditori in funzione delle proprie capacità.

Questo service provider che gestisce per conto di altre imprese la stipula di una convenzione con AgID, gli obblighi che questa prevede, e il rapporto con gli IdP è, appunto, un soggetto aggregatore privato.
Aggregatori privati diversi potranno nascere per servire mercati diversi, magari specializzati per settore e per dimensione di azienda, spesso a partire da imprese che già oggi offrono servizi digitali a quel tipo di clienti.

Stiamo già lavorando con AgID e con almeno un’impresa interessata a diventare soggetto aggregatore per altre imprese già sue clienti, e clienti potenziali. Vogliamo contribuire a completare presto la definizione di una convenzione per i soggetti privati che soddisfi le esigenze delle imprese che abbiamo coinvolto e via via coinvolgeremo.

Diversi esperti ci confermano che dovrebbe essere facile costruirne una a partire da quella esistente per i soggetti aggregatori pubblici e quella per i service provider privati.

Nel frattempo, lavoriamo con gli IdP e numerose imprese interessate a usare SPID per segnalare l’opportunità di diventare soggetto aggregatore privato, o di usarne uno per adottare SPID.

Per valutare come adottare SPID per la tua impresa, direttamente o tramite un soggetto aggregatore privato, aderisci al gruppo LinkedIn di Club TI Milano.

La comunicazione su SPID: anche verso le imprese

E veniamo alla comunicazione su SPID, che avevamo chiesto già a luglio di indirizzare in particolare alle imprese: per diventare un’identità digitale di riferimento per i cittadini, SPID ha bisogno delle imprese molto più di quanto le imprese abbiano bisogno di SPID.

Finalmente oggi, chiarita la governance di SPID, il secondo tavolo di lavoro del comitato guida si sta occupando di comunicazione. Ad oggi, correttamente, la priorità è la promozione di SPID verso i cittadini, come strumento di accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni.

Vista l’opportunità per cittadini e imprese di usare SPID anche per accedere ai servizi digitali delle imprese stesse, e per SPID di poter contare su servizi innovativi che integrano intorno all’identità del cittadino servizi pubblici e privati insieme, abbiamo richiesto formalmente ad AgID e al Dipartimento per la Trasformazione digitale che coordina quel tavolo di lavoro di inserire nel programma di attività del tavolo di lavoro “comunicazione” la promozione dei servizi SPID verso le imprese, come service provider privati e tramite i soggetti aggregatori privati.

Le nuove raccomandazioni di #ClubTI4SPID ad AgID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e IdP

Abbiamo quindi aggiunto due nuove raccomandazioni a quelle presentate il 30 marzo all’ecosistema SPID:

  • Definire urgentemente una convenzione per soggetti aggregatori privati che permetta ad imprese di ogni tipo e dimensione di adottare SPID come strumento di autenticazione, affidandosi a questi soggetti per adempiere ai requisiti tecnici ed amministrativi, e per l’aiuto tecnico e procedurale ad integrare SPID nei propri sistemi informativi.
  • Introdurre nel piano di azione del secondo tavolo di lavoro del comitato guida SPID la promozione di SPID verso le imprese, sia come service provider privati sia tramite il supporto di soggetti aggregatori.

Per entrambe le raccomandazioni, più operative delle precedenti, Club TI Milano mette a disposizione le proprie competenze sulle esigenze per la trasformazione digitale delle imprese, e quelle del gruppo di lavoro esteso #ClubTI4SPID.

Anche su queste raccomandazioni ci sostengono diversi identity provider, ANORC e Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano.

Per comodità, riportiamo qui le prime due raccomandazioni, argomentate meglio nel nostro articolo precedente:

  1. rendere disponibili a service provider pubblici e privati e promuovere verso pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini i profili SPID per uso professionale e la firma con SPID, incoraggiando IdP e service provider ad adottarli e a sviluppare ed erogare servizi digitali basati su di essi.
  2. definire, aggiornare e comunicare attivamente a service provider pubblici e privati una roadmap di messa in campo di SPID e di servizi digitali pubblici e privati che la usano.
    Come primo elemento di questa roadmap, riteniamo importante che sia esplicitata la data di soft switch off dei PIN proprietari (smettere di erogarne di nuovi)  per almeno alcune grandi PPAA.
    Un secondo elemento importante sarà l’indicazione sull’entrata in servizio dei primi Attribute Authority.

Per seguire come AgID, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e gli IdP stanno rispondendo alle nostre raccomandazioni, aderisci al gruppo LinkedIn di Club TI Milano.

Per contribuire al nostro lavoro con queste organizzazioni, tradurre in pratica queste raccomandazioni e formularne altre che aiutino le imprese ad adottare SPID, iscriviti al Club.

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