il bilancio

Calaprice: “Ecco i successi digitali della Commissione europea”



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In vista delle prossime elezioni europee, un bilancio dei risultati ottenuti dalla Commissione von der Leyen nei dossier digitali. Tra i principali successi, lo European Chips Act, AI Act, Data Governance Act e Digital Services Act, che hanno rafforzato la resilienza tecnologica e la sicurezza cibernetica dell’UE, promuovendo innovazione e protezione dei dati

Pubblicato il 4 giu 2024

Vittorio Calaprice

analista politico della Rappresentanza in Italia della Commissione europea



Digital,Transformation,Concept,-,Compass,Needle,Pointing,Digital,Transformation,Word.

Arrivati oramai in prossimità delle elezioni del Parlamento europeo l’8 e 9 giugno, con i successivi cambiamenti istituzionali della Commissione e del Consiglio Europeo, possiamo fare il punto della situazione dei principali dossier digitali che la Commissione von der Leyen ha realizzato – negli ultimi 4 anni – per cogliere le opportunità offerte dalla attuale trasformazione digitale.

A questo obiettivo soccorre anche un utile documento – “Achievements of the von der Leyen Commission: Realising Europe’s Digital Decade” – che raccoglie i principali successi conseguiti dalla Commissione europea nel periodo 2019-2024. Passiamoli velocemente in rassegna.

Infrastrutture tecnologiche

Uno dei principali problemi emersi durante e post – crisi pandemica è stata la scarsità di semiconduttori. Appare evidente la dipendenza strategica dell’Europa nei confronti dei fornitori non UE di microchips ed a questo obiettivo lavora lo European Chips Act. Entrato in vigore a settembre 2023, avrà il compito di rafforzare la competitività e la resilienza dell’Europa nel settore, potenziando la produzione di microchip, stimolando l’ecosistema e supportando la crescita e l’innovazione lungo la catena del valore.

Lo European Chips Act ha già innescato piani di investimento per oltre 100 miliardi di euro, contribuendo all’obiettivo della Bussola Strategica di raddoppiare la quota dell’UE nel mercato globale dei semiconduttori al 20% entro il 2030.

Un ulteriore avanzamento è stata la realizzazione degli HPC – High Performing Computers. L’UE ospita oggi tre dei computer più potenti al mondo, una leadership tecnologica in linea anche con le sfide climatiche, come i supercomputers Lumi in Finlandia e Leonardo in Italia.

Artificial Intelligence Act: l’UE anticipa l’IA

Prima che ChatGPT diventasse un fenomeno di massa, l’Unione Europea ha anticipato l’impatto dell’Intelligenza Artificiale nelle nostre vite. Con l’AI Act, l’UE è diventata la prima organizzazione al mondo a stabilire le linee guida – basate sulla gestione del rischio – per garantire un uso sicuro e centrato sull’uomo, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione di un’AI affidabile.

La Commissione ha stabilito l’obiettivo di investire più di 1 miliardo di euro all’anno in ricerca e innovazione nell’AI, con l’obiettivo di attirare più investimenti in AI ogni anno in questo decennio. Tale obiettivo è stato ampiamente superato nel 2022, quando sono stati mobilitati più di 3 miliardi di euro di fondi UE.

Data Governance Act e Data Act: apertura all’innovazione

La rivoluzione dell’AI sarà guidata dai dati: il Data Governance Act e il Data Act aprono la condivisione dei dati da parte degli utenti connessi per usi innovativi, richiedono servizi di elaborazione dei dati equi e stabiliscono standard per intermediari di dati affidabili e spazi di dati.

Il Data Governance Act ha stabilito requisiti per aumentare la fiducia negli intermediari di dati e rafforza i meccanismi di condivisione dei dati. Facilita la creazione di spazi di dati europei comuni in settori chiave, tra cui salute e mobilità, che facilitano il pooling e la condivisione dei dati in modo controllato e sicuro.

Digital Markets Act e Digital Services Act: un controllo sui giganti digitali

La pandemia ha evidenziato la necessità di mitigare i contenuti dannosi online e ha esposto le nostre dipendenze dai giganti digitali. Il Digital Services Act impone una maggiore responsabilità alle maggiori piattaforme per rimuovere contenuti illegali e affrontare i rischi per i bambini e le elezioni.

Il Digital Markets Act impedisce alle piattaforme di fare da gatekeeper, utilizzando il loro potere economico solo a proprio vantaggio, escludendo le aziende online innovative. Il DSA stabilisce un nuovo standard per la responsabilità delle piattaforme online riguardo ai contenuti illegali, alla disinformazione e ad altri rischi sociali. Empower e protegge gli utenti richiedendo alle piattaforme online di affrontare i contenuti illegali e aumentare la responsabilità e la trasparenza. L’obiettivo principale del DSA è che ciò che è illegale offline deve essere considerato illegale online.

Migliorare la cybersecurity nell’UE

Gli attacchi informatici che prendono di mira le infrastrutture critiche e mirano a sfruttare le vulnerabilità stanno proliferando in numero e crescendo in complessità. La Direttiva NIS2 ha esteso le regole di sicurezza cibernetica a nuovi settori, come i fornitori di telecomunicazioni, i servizi postali, l’amministrazione pubblica e la sanità. Migliora la resilienza e le capacità di risposta agli incidenti di enti pubblici e privati, e dell’UE nel suo complesso. Il Cyber Resilence Act, migliora ex ante il livello di cybersecurity dei prodotti digitali. Introduce requisiti di sicurezza informatica per tutto l’hardware e il software disponibili nel mercato europeo, dai baby monitor agli orologi intelligenti, dai giochi per computer ai firewall e router. Il Cyber Solidarity Act, infine, migliorerà la risposta alle minacce informatiche in tutta l’UE. Include misure per rafforzare la cooperazione all’interno dell’UE, migliorare il rilevamento e la consapevolezza delle minacce, potenziare la preparazione delle entità critiche e rafforzare le capacità di gestione e risposta alle crisi.

Identità digitale: l’introduzione del portafoglio digitale europeo

Il portafoglio digitale europeo consentirà a tutti gli europei di avere un’identità digitale sicura che protegga i dati personali e funzioni in tutti gli Stati membri a partire dalla fine del 2026. Il portafoglio offrirà un’alternativa pubblica e user-friendly per l’identificazione online, rispettando pienamente la scelta dell’utente di condividere o meno i dati personali e offrendo il massimo grado di sicurezza. Con questi portafogli, i cittadini potranno dimostrare, in tutta l’UE, la propria identità quando necessario per accedere a servizi online, condividere documenti digitali o semplicemente dimostrare un attributo personale specifico, come ad esempio l’età, senza rivelare le generalità complete o altri dati personali. I cittadini avranno sempre piena facoltà di decidere quali dati condividere e con chi condividerli.

Il Digital Compass e i diritti digitali dell’UE

Il programma strategico per il decennio digitale 2030 ha istituito un ciclo di cooperazione annuale per conseguire gli obiettivi e i traguardi comuni. Tale quadro, basato su un meccanismo di cooperazione annuale che coinvolge la Commissione e gli Stati membri, consente il monitoraggio delle realizzazioni in quattro aree:

  1. competenze digitali dei cittadini;
  2. adozione di nuove tecnologie da parte delle imprese come AI, dati e cloud;
  3. avanzamento delle infrastrutture di connettività, calcolo e dati dell’UE;
  4. disponibilità online di servizi e amministrazioni pubbliche.

L’UE ha formalizzato la sua “Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali“. La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha firmato il testo insieme alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e al Primo ministro ceco, Petr Fiala.

La dichiarazione illustra l’impegno dell’UE a favore di una trasformazione digitale sicura, protetta e sostenibile che mette al centro le persone, in linea con i valori e i diritti fondamentali dell’UE. I principi chiave della dichiarazione includono sei temi : centralità delle persone nella trasformazione digitale, solidarietà e inclusione attraverso connettività e competenze digitali, condizioni di lavoro eque, accesso ai servizi pubblici digitali, libertà di scelta, partecipazione allo spazio pubblico digitale, sicurezza e protezione online, e promozione della sostenibilità.

Per concludere, Digital Market Act, Digital Service Act, AI Act e Data Act saranno i pilastri dell’architettura normativa europea ed un modello di riferimento a livello globale. L’attesa sinergia tra questi regolamenti favorirà il dispiegamento di una strategia per un futuro digitale sicuro per i cittadini e competitivo per le imprese nella prossima legislatura 2024-2029

*Le opinioni espresse nell’articolo sono dell’autore e non coincidono necessariamente con quelle della Commissione europea

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