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Reskilling e upskilling, l’Europa risponde alle nuove sfide della formazione

L’innovazione gioca un ruolo sempre più centrale e spinge cambiamenti rapidi e repentini che richiedono formazione continua e sistemi educativi idonei. Il ruolo dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia affinché ogni cittadino abbia pari formazione

Pubblicato il 30 Dic 2022

Diva Tommei

Chief Innovation & Education Officer, EIT Digital

formazione digitale

La sfida più grande per le aziende oggigiorno è il cambiamento costante. Usciamo da un’epoca in cui le cose cambiavano molto lentamente, per cui una persona poteva permettersi il lusso di lavorare presso la stessa azienda per tutta la vita e, raramente, aveva bisogno di formazione. Adesso, grazie all’accelerazione esponenziale innescata dall’adozione di nuove tecnologie e processi produttivi, le cose cambiano molto più rapidamente. Pensiamo, ad esempio a come cambia velocemente il gusto dei consumatori e come questo si rifletta sul design e sul ciclo di vita dei prodotti, sempre più corto.

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La transizione tecnologica

Dal punto di vista economico, l’innovazione è essenziale affinché le aziende continuino ad essere competitive. Dal punto di vista sociale, l’innovazione è indispensabile per conseguire gli obiettivi generali della duplice transizione, verde e digitale, garantire la salute e il benessere dei cittadini.

Per accompagnare questi ultimi in questa fase di transizione, c’è bisogno di sistemi educativi adatti all’era digitale e di programmi integrativi che siano in grado di formare e riqualificare chi, da tempo, ha lasciato i banchi di scuola, ha cambiato più impieghi e magari è alla ricerca di uno nuovo.

La nuova Agenda Europea per l’Innovazione

Se, dunque questo è il contesto generale, come fare a garantire una formazione costante e qualificata? E la stessa domanda se la sono posta anche i legislatori dell’Unione europea che, lo scorso 5 luglio, hanno adottato la Nuova Agenda Europea per l’Innovazione (Neia), la quale mira a posizionare l’Europa in prima linea nella nuova ondata di innovazione tecnologica profonda e startup.

Secondo il legislatore, infatti, aiuterà l’Europa a sviluppare nuove tecnologie per affrontare le sfide sociali più urgenti e a introdurle sul mercato. L’Europa vuole essere il luogo in cui i migliori talenti lavorano di pari passo con le migliori aziende e dove prospera l’innovazione tecnologica che crea soluzioni innovative all’avanguardia.

I pilastri della Neia

Uno dei cinque pilastri della Neia è attrarre e trattenere i talenti in Europa puntando a formarne (Deep tech talent). Il legislatore europeo riconosce che l’innovazione dipende dalla capacità di alimentare, attirare e trattenere individui di talento e stimolare un’ampia gamma di competenze.

Un’istruzione di alta qualità e condizioni di lavoro attraenti sono fondamentali per attirare e assicurare un flusso di persone altamente qualificate e di talento che possano contribuire al conseguimento di priorità politiche di più ampio respiro, tra cui la duplice transizione e un vantaggio competitivo nelle catene del valore strategiche.

Lo studio

Eit Digital, l’organizzazione facente capo all’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia che si occupa di promuovere l’innovazione digitale, recentemente ha pubblicato lo studio The Future of Education for Digital Skills nel quale, tra le altre cose, si evidenzia che, senza un aumento sostanziale degli investimenti e delle innovazioni, rispetto all’offerta, entro il 2030 solo il 64% della popolazione raggiungerà almeno le competenze digitali di base (meno 16 punti percentuali rispetto all’obiettivo) e saranno impiegati solo 13,3 milioni di specialisti digitali (6,7 milioni in meno rispetto all’obiettivo).

La ricerca prende spunto dalla trasformazione digitale, accelerata dalla pandemia, la quale richiede una rivoluzione delle competenze in Europa. Si evidenzia, dunque, che siamo di fronte ad una sfida che, allo stesso tempo, rappresenta anche un’opportunità per l’Ue in quanto:

  • L’Ue primeggia nella produzione di conoscenze ed è responsabile di ben un quinto delle pubblicazioni mondiali di elevatissima qualità. Inoltre, le imprese dell’Ue sono leader mondiali in materia sia di brevetti verdi di valore elevato sia di brevetti verdi nelle industrie ad alta intensità energetica
  • L’Ue dispone di una forte base industriale e un ecosistema di startup sempre più vivace
  • L’Europa vanta alcuni degli istituti di istruzione superiore (Iis) e organizzazioni di ricerca migliori del mondo e il loro contributo fondamentale all’agenda dell’Ue in materia di istruzione, ricerca e innovazione continua ad essere rafforzato attraverso iniziative quali la nuova strategia europea per le università.

La ricerca suggerisce che, al ritmo attuale, sarà impossibile raggiungere gli obiettivi del Digital Compass. Pertanto, le linee d’azione dovrebbe essere:

  • Modernizzazione dei percorsi formativi: non si tratta solo di agire sulle Università ma intraprendere un percorso di modernizzazione che inizi alle scuole primarie e prosegua fino all’università
  • Piattaforma unica per le offerte educative per lo sviluppo delle competenze digitali, una sorta di gateway europeo nel quale possano convergere tutti i soggetti ed offrire, oltre ai prodotti educativi, anche borse di studio di formazione
  • In linea con il punto precedente, iniziative per lo sviluppo delle competenze orchestrate dall’Unione europea per garantire che ogni cittadino europeo possa essere messo in grado di ricevere lo stesso livello formativo.

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 Il ruolo dell’Eit

Sulla linea di quanto detto in precedenza, si evidenzia che l’Ue stabilisce un ruolo per l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit).

Negli ultimi 12 anni l’Eit ha creato la più grande rete di partner per l’innovazione e lo sviluppo delle competenze che conta 2.900 membri, incentrata in particolare su corsi di istruzione che associano competenze tecniche e imprenditoriali, nonché la creazione di startup e servizi di accelerazione che offrono investimenti azionari per le startup stesse.

L’Eit, dunque, porterà avanti un’iniziativa volta a raggiungere un milione di talenti nel settore deep tech nell’arco di 3 anni in tutti gli Stati membri. L’Eit aggiornerà e amplierà i suoi programmi per sviluppare talenti e competenze in base delle esigenze dei settori che spaziano dai nuovi materiali e dalla biologia di sintesi alle tecnologie pulite. Le imprese scale-up insieme ad altri rappresentanti del settore orienteranno i programmi di studio in modo da assicurare che soddisfino le nuove esigenze del mercato del lavoro nei rispettivi settori tecnologici.

Nel terzo trimestre del 2023, l’European innovation council (Eic) e l’Eit avvieranno un programma di tirocini per l’innovazione, al fine di offrire la possibilità ad oltre 600 ricercatori e studenti e laureati dell’Eit di maturare un’esperienza in materia di innovazione entro il 2024. I tirocinanti acquisiranno un’esperienza lavorativa in imprese sostenute dall’Eic e dall’Eit, e i ricercatori e le imprese associate dovranno mettere a punto i singoli tirocini.

Da ultimo, la Commissione offrirà, mediante il programma Europa digitale, un ulteriore sostegno alla formazione agli istituti di istruzione superiore, ivi compresi le alleanze delle università europee, le imprese e i centri di ricerca e innovazione. È prevista anche la formazione di specialisti in settori quali la scienza dei dati e l’AI, la cybersicurezza e il quantum per sostenere la futura diffusione di tali tecnologie in tutti i settori economici.

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